
Le vacanze dovrebbero essere un momento di libertà, ma oggi chi prenota e chi ospita si trova di fronte a un paradosso: i costi degli affitti brevi salgono, mentre i guadagni diminuiscono.
Gli host vedono i margini ridursi, i viaggiatori pagano tariffe più alte e l’esperienza rischia di peggiorare per tutti.
In questo articolo scopriamo perché succede e come proteggere sia i guadagni che l’esperienza degli ospiti.
Commissioni alle stelle: chi paga davvero?
Da ottobre 2025 Airbnb aumenta le commissioni a carico degli host fino al 15,5% (prima erano 3%).
Il risultato è immediato:
- Gli host perdono gran parte dei guadagni
- Gli ospiti pagano tariffe più alte
- Prezzi in salita scoraggiano nuove prenotazioni
In altre parole, ci rimette l’intero settore turistico.
OTA: da opportunità a trappola
Le OTA (Online Travel Agency) come Airbnb e Booking sono nate come alleati: più visibilità, più prenotazioni, meno pensieri.
Ma col tempo si sono trasformate in una gabbia:
- Margini sempre più sottili per le strutture
- Prezzi gonfiati per i viaggiatori
- Algoritmi e regole fuori dal controllo degli host
Un meccanismo che rischia di logorare la fiducia tra chi ospita e chi viaggia.
Uscire dal circolo vizioso: serve indipendenza
La soluzione? Riprendere in mano la gestione delle prenotazioni. Magari tramite una propria piattaforma, che possa:
- Offrire prezzi chiari e trasparenti
- Creare pacchetti personalizzati che rendono felici gli ospiti
- Adattare tariffe e offerte a stagioni e bisogni reali
Non si tratta di strategie complicate, ma di tornare al contatto diretto, senza intermediari costosi.
I dettagli che cambiano l’esperienza
I viaggiatori non cercano solo un letto: cercano attenzione e flessibilità.
Chi gestisce una struttura può fare la differenza con piccole scelte:
- Tariffe più leggere in bassa stagione
- Check-in e check-out flessibili
- Promozioni dedicate a chi torna una seconda volta
Dettagli che migliorano l’esperienza dell’ospite e proteggono i ricavi.
Trasparenza = fiducia
Da viaggiatori lo sappiamo bene:
- Vogliamo chiarezza sui prezzi
- Desideriamo regole semplici
- Cerchiamo esperienze positive, senza sorprese
Quando i prezzi salgono in modo ingiustificato, la vacanza si rovina e il passaparola diventa negativo.
Con un approccio indipendente invece, si può ristabilire trasparenza e fiducia.
Conclusione: il momento di decidere è adesso
Gli aumenti di Airbnb sono un segnale chiaro: continuare a dipendere solo dalle OTA significa perdere terreno.
Chi sceglie di reagire:
- Mantiene il controllo dei margini
- Migliora la soddisfazione degli ospiti
- Protegge la reputazione della struttura
Chi resta fermo, invece:
- Subisce aumenti
- Rischia clienti insoddisfatti
- Rimane in balia di regole imposte da altri
Il futuro del turismo passa dall’indipendenza digitale: chi si muove oggi, sarà un passo avanti domani.